Il territorio di Triora è stato abitato, secondo alcuni storici, già dall'epoca romana dai Liguri Montani, che furono sottomessi dopo lunghe lotte; pervenuto nel XII secolo al conte di Badalucco, appare agli inizi del 1200 un Comune di notevole importanza.

Acquistato da Genova nella seconda metà del 1200, il Comune fu eretto a capo della nona podesteria ed ebbe ogni prerogativa, compresa quella di condannare alla pena di morte, e raggiunse in questo periodo il suo massimo splendore.

Triora è comunque nota come il "paese delle streghe" a causa di un processo per stregoneria negli anni 1587/89, durante il quale alcune donne vennero accusate di stregoneria e considerate responsabili di una grave carestia.

Testimonianze di questi episodi, oltre che su numerosi documenti custoditi presso l'Archivio di Stato di Genova, possono essere trovate presso il Museo Etnografico e della Stregoneria (dove sono anche raccolti materiali che documentano la civiltà montanara e contadina), e su numerose pubblicazioni.

Oggi il paese conserva ancora il suo aspetto medievale originario, con notevoli esempi di architettura rustica, come loggette, porticati e portali.

Delle cinque antiche fortezze restano ancora il Castello, il fortino ed i resti del forte di San Dalmazzo.

Nella Collegiata del XVI secolo, restaurata nel 1800, sono custodite alcune opere risalenti al '400.

Nell'oratorio di S.Giovanni Battista,costruito nel 1632, si può vedere la statua lignea di S.Giovanni Battista, eseguita dallo scultore genovese Antonio Maragliano nel 1725, su commissione della confraternita triorese.


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