Rezzo risale a prima dell'anno mille.

Fu feudo della Repubblica Genovese fin dal 1259.

In un documento di quell'epoca Rezzo è nominato come "luogo della Serenissima Repubblica di Genova" affidato come feudo ai Marchesi Clavesana.

Nel XIV secolo i Marchesi di Ceva e i Marchesi Del Carretto si impadroniscono di una parte di Rezzo dando inizio ad un'aspra contesa con i Clavesana i quali nel 1385 regalano alla "Serenissima" la loro parte di feudo ricevendone l'investitura che porrà fine alle liti fra i tre marchesati.

Rezzo fu sempre legata a Genova di cui costituì nel XVI secolo il caposaldo contro Cenova, piccolo borgo rurale vicinissimo a Rezzo ma appartenente ai Savoia e avente come feudatari i Marchesi Del Maro.

Cénova, sorta tra il 900 ed il l000 su territorio soggetto ai Marchesi di Clavesana e di Finale, soggetta poi alla Repubblica di Genova, all'Impero Francese, fu anche sotto il dominio di Casa Savoia.

Le pagine più importanti, ma anche le più sanguinose della sua storia sono legate proprio alle contese per il possesso del suo territorio tra i Savoia e i Genovesi.

Nel 1672, durante la lotta fra il Ducato di Savoia e la Repubblica di Genova, i savoiardi distrussero il castello di Rezzo, del XII secolo.

Nella seicentesca chiesa parrocchiale dedicata a San Martino Vescovo, si conserva una bella vasca battesimale in pietra nera e, nella sacrestia, i resti di un polittico anonimo del '500.

Su un poggio dominante la vallata, a poco più di due chilometri dal paese, sorge il santuario della Madonna del Santo Sepolcro, in stile romanico, uno dei monumenti più importanti della valle Arroscia.

Il rosone della facciata, impreziosito da archetti e colonnine, è ricavato da un unico blocco di pietra.

L'interno, ad archi ogivali, contiene importanti opere d'arte. Oltre al ciclo di affreschi di Pietro Guido da Ranzo raffiguranti scene della vita di Gesù e un polittico su tavola dello stesso autore, in una grande nicchia campeggia il gruppo marmoreo rappresentante la Madonna con il Bambino, vero capolavoro di Filippo Parodi, allievo del Bernini (secolo XVII).


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